Gabriella Ceccherini è nata a Seravezza (Lucca) in Versilia, attualmente risiede a Padova in via Duprè, 57.
                    Diplomata al Liceo Artistico "Amedeo Modigliani" di Padova. 
                    Ha partecipato al corso di iconografia "Vladimir Solov'ev" di Padova. 
                    Ha presentato le sue opere a concorsi, collettive ed in diverse gallerie in Italia e all'estero, 
                    conseguendo numerosi consensi di pubblico e critica.
                    
                        
                        ...Il carattere bivalente dell'opera di Gabriella si esprime inoltre nel rilievo dato ora al 
                        colore ora al disegno. Questo è per lo più inteso come appunto, a volte biografico, che si 
                        genera da una visione del reale molto partecipata, con la freschezza di ciò che è appena nato, 
                        appena pensato. 
                         Altrove i colori spremuti direttamente dal tubo così come le tinte stese a spatola, 
                        parlano di una vocazione particolare per la plastica, più ancora laddove il segno grida tutta la 
                        sua carica costruttiva. A questo punto si potrebbero aggiungere molte altre considerazioni, 
                        molte note a margine, ma tutto quanto venisse detto o scritto non aggiungerebbe chiarezza 
                        all'opera che sempre, ad ogni nuovo sguardo, ad ogni ulteriore riflessione, continua a 
                        mostrarci come la sua vita sia intimamente legata ai sussulti della vita di ogni essere 
                        e come una distanza azzerata ne separi l'idea dal suo farsi, inevitabilmente, reale. 
                        
(Victor Arellano Rey)                      
                        
                        
                        ...The bivalent character of Gabriella's work expresses itself either with colour or with drawing. 
                        The latter, mostly used as notes, sometimes biografical, generated by real felt life participation, 
                        with a freshness of something newly born or only just thought. Elsewhere, the colours pressed 
                        directly from the tubes or the tints applied with spatular, speak of a particular vocation 
                        for the plastic. At this point one could add many more considerations, many foot-notes, 
                        but everything written or said would not explain any clearer a work of Art, that always 
                        at every glance, at every further reflection, continues to show how its source of life 
                        is intimately bound to the vibrations of every being and like a distant re-setting it 
                        seperates the idea from its doing, inevitably real. 
                        
(Victor Arellano Rey)